Nel senso più generale del termine la lucidatura è un tipo di trattamento che rende una superficie particolarmente liscia e brillante.
Qualunque materia prima ha una propria scabrezza superficiale e durante le trasformazioni che essa subisce per diventare un prodotto finito, quasi sempre tende a peggiorare ulteriormente (graffi e ammaccature derivanti dalla normale manipolazione durante le lavorazioni, presenza di saldature, ecc…)
La lucidatura è quindi il trattamento finale che permette di rifinire e perfezionare tale prodotto.
Perché eseguire la lucidatura dei metalli?
Alla lucidatura dei metalli si ricorre in diversi ambiti e per diversi motivi. Facciamo qualche esempio.
Nel settore dell’arredamento i prodotti vengono lucidati prevalentemente per estetica ma ci sono moltissimi casi in cui l’aspetto estetico è solo la conseguenza di una necessità di tipo funzionale.
In ambito sanitario e farmaceutico, infatti, le superfici devono essere perfettamente lisce perché ogni più piccola asperità diventa un luogo di annidamento di batterico che potrebbe dare origine a pericolosissime contaminazioni.
Nel settore alimentare spesso c’è bisogno di lucidare perché una superficie lucida è facilmente igienizzabile.
Mentre in ambito navale/marino, o più in generale negli ambienti ricchi di agenti chimici aggressivi, i manufatti vengono lucidati perché ogni più piccola asperità delle superfici diventa un punto di innesco per l’aggressione chimica.
Su quali metalli può essere effettuata la lucidatura?
In linea di principio qualunque prodotto metallico può essere sottoposto a lucidatura ma all’atto pratico i materiali riflettenti la luce e/o con una buona durezza superficiale sono quelli che si prestano meglio ad esser lucidati tra questi l’acciaio inox, l’ottone e ovviamente l’oro.
Anche l’alluminio si può lucidare ma essendo un materiale generalmente piuttosto “morbido” e talvolta anche poroso l’operazione diventa più complicata; nonostante ciò, grazie alla nostra esperienza ultra decennale spesso riusciamo ad ottenere ottimi risultati anche su questa lega.
Su acciai al carbonio alto-resistenziali, dove non manca certo la durezza, talvolta viene effettuata come trattamento preliminare alla cromatura o ad altri trattamenti che richiedono una superficie perfettamente liscia prima di essere effettuati.
Il comune “ferro” da carpenteria normalmente non viene lucidato, perlomeno come “ciclo completo”, perché è un materiale poco riflettente ma soprattutto perché, se non adeguatamente protetto, tende ad ossidarsi spontaneamente a contatto con l’aria. In questi casi il trattamento più opportuno non è una lucidatura vera e propria ma ci si limita ad effettuare una buona carteggiatura, indispensabile per rendere la superficie uniforme e pronta ad essere verniciata o sottoposta ad altri trattamenti di tipo elettrochimico come la zincatura, nichelatura, ed altri ancora.
Come si effettua la lucidatura?
La lucidatura si può ottenere sia con procedimenti esclusivamente meccanici (lucidatura meccanica) o con procedimenti elettrochimici, in questo caso si parla di lucidatura elettrolitica, a seconda dei materiali e/o del la tipologia aid manufatto.
In entrambi i casi per ottenere un risultato eccellente il ciclo si compie in 2 fasi:
– preparazione delle superfici
Tutto comincia con l’eliminazione di eventuali bave generate dalle lavorazioni attraverso una lunga serie di passaggi di carteggiatura di tutte le superfici con abrasivi in grane via via sempre più fini
– lucidatura finale
solo ora si può passare all’operazione di lucidatura vera e propria che, come già detto, a seconda delle indicazioni del Cliente sarà effettuata con metodo elettrochimico o meccanico. In quest’ultimo caso il tocco finale consiste nel fare un ultimo passaggio con una spazzola di cotone finissimo intrisa di una piccola quantità di pasta abrasiva. Solo dopo aver eliminato tutti i residui di pasta con apposito sgrassante si potrà constatare l’effettiva qualità di tutto il lavoro fatto in ognuna (o entrambe) delle fasi precedenti: il manufatto dovrà risultare brillante in maniera uniforme in ogni suo punto, non si dovranno più vedere graffi, ammaccature o altri difetti. In caso contrario si dovranno ripetere tutti i passaggi dall’inizio)
Quali sono le criticità di questa lavorazione dei metalli?
Nonostante l’evoluzione tecnologica di utensili e materiali abrasivi la lucidatura è e rimane prevalentemente una lavorazione di tipo artigianale dove è l’uomo a fare la differenza (ad eccezione, naturalmente, di produzioni in grandi serie per le quali è conveniente ed opportuno costruire macchinari automatici specifici).
Per questa ragione gli elementi di criticità più frequenti che si incontrano nella lucidatura sono rappresentati da tutte quelle situazioni in cui, nonostante le astuzie derivanti dalla lunga esperienza, l’operatore non possa lavorare “comodamente”.
Tipiche criticità sono ad esempio la necessità di operare in spazi molto stretti, la presenza di ostacoli alla visibilità dell’utensile, il dover lucidare cavità piccole e profonde, superfici molto grandi, o al contrario oggetti molto piccoli. Per cui sarebbe oggettivamente poco realistico aspettarsi un risultato eccellente e uniforme in tutte le parti del manufatto.
Certamente appoggiarsi a personale specializzato nella lucidatura riduce al minimo la possibilità di risultati non altezza delle aspettative.
Cosa si intende per rugosità?
La rugosità è il parametro – misurabile in micron con apposito strumento (rugosimetro) – che determina il livello di scabrezza di una certa superficie.
La massima rugosità accettabile è stabilita o da specifiche normative o imposta direttamente dal Cliente in fase preliminare.
Qualità della lucidatura
La lucidatura è un trattamento superficiale che può essere richiesto per innumerevoli ragioni e applicazioni ma rispetto alla totalità sono effettivamente pochissimi i casi in cui è richiesto o indispensabile rispettare un grado di rugosità ben preciso.
In tutti gli altri casi come si fa a stabilire quando una lucidatura si può considerare qualitativamente accettabile?
Purtroppo, non c’è una risposta univoca a questa domanda.
In assenza di un parametro numerico verificabile strumentalmente, il confine tra giusto e sbagliato è affidato unicamente alle opinioni personali e puntare sempre e solo all’eccellenza “a scanso di equivoci” non è detto che sia sempre la soluzione migliore perché … tutto ha un costo.
Il nostro modus operandi prevede che in questi casi il problema si risolva con una buona comunicazione, per esempio documentando in maniera più precisa possibile tramite foto, video o campioni quello che è il livello minimo di accettabilità.